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Il nostro socio scrittore C. Scavello augura a tutti Buon Onomastico per la festa di Ognissanti

Festa di Ognissanti.

 Auguri di buon Onomastico a tutti. Si ha il dovere di vivere umanamente e correttamente, usando un comportamento integerrimo nel rispetto dei Santi che veneriamo, e, poi, nei propri riguardi.

 Nel calendario solare non c’era spazio sufficiente per contenere tutti i Santi e di poterli doverosamente venerare, cosicché è nata la brillante idea di creare una festività ad hoc che li raggruppasse tutti insieme in un unico giorno. A dir il vero c’è già qualche nome – ma appartenente a Persone diverse – che ha più di un giorno a Lui dedicato, ad esempio ci sono San Francesco di Paola, San Francesco di Sales, San Francesco di Assisi o Sant’Antonio abate e Sant’Antonio di Padova. E, poi, ci sono nomi nuovi di battesimo a cui la Chiesa non ha ancora associato un santo, perciò anche queste persone hanno diritto a essere festeggiate; così, il primo novembre ognuno è libero di festeggiare il proprio onomastico.

 In teoria, dovremmo aspirare a essere santi come regola; ma, come ripiego, almeno essere buoni è il minimo che si possa fare per essere considerati degni di appartenere al genere umano. Se si ha intenzione di fare il bene, il momento giusto è solo oggi, perché rimandare a domani è sempre un’incognita: potremmo cambiare idea o essere impossibilitati a farlo per motivi soggettivi o oggettivi.

 Il saggio consiglia di fare meglio oggi quello che sappiamo fare e che siamo tenuti a farlo come norma con l’impegno di renderlo sempre possibile; poi, attrezzarsi a rendere possibile l’impossibile, sapendo che ciò che è ritenuto impossibile oggi potrebbe essere possibile domani. Sembra un gioco di parole.

 Essere santi è un impegno troppo grande: sulla carta possiamo avere tutti le stesse possibilità di partenza perché alla nascita siamo tutti uguali – però, non voglio smentire la scienza – in pratica, crescendo, vuol dire cambiare completamente vita, fare delle rinunce e mettersi completamente, anima e corpo, al servizio della comunità.

 Senza girarci intorno, ognuno sa già bene cosa gli compete e che deve fare; ha una propria coscienza che glielo ricorda in ogni istante, cercando di correggerlo, a volte inutilmente. Non sempre si deve contare sul fatto che qualcun altro lo faccia al suo posto. Se tutti facessimo la stessa pensata, le cose andrebbero di male in peggio e le conseguenze cadrebbero anche sugli inadempienti e sui loro eredi.

 Buona vita e buona festività