
Buon Anno col piede giusto!
Siamo pronti a girare la copertina del frontespizio del nuovo calendario 2023 ed ecco apparire la pagina bianca di gennaio e a seguire a ruota quelle degli altri mesi. Abbiamo appena archiviato l’Anno Vecchio nell’angolo dei ricordi. Dodici mesi sono volati in un lampo, ma è giusto così perché il tempo è fatto per essere vissuto e non sciupato; ognuno di noi l’ha vissuto come meglio ha potuto o voluto o dovuto. Si poteva fare di più? Ognuno si dia da solo la risposta e si convinca che i limiti sono sempre personali: quando si vuole, non ci sono scuse!
Aspettiamo questo momento cruciale di festeggiare il nuovo inizio d’anno col calice di spumante in mano: l’attesa frenetica di aspettare mezzanotte sembra troppo lunga rispetto agli altri giorni. Finalmente, quando manca un minuto all’ora “x” cominciamo il conto alla rovescia e chi deve stappare la bottiglia dev’essere pronto a far saltare il tappo in un fragoroso augurio di Buon Anno.
Così, in un tripudio di gioia collettiva si vive l’emozione di cominciare un Nuovo Anno con la speranza che sia migliore di quello appena trascorso. E’ l’augurio generale che si sente rimbombare in tutte le case e simultaneamente si eleva al Cielo il desiderio che tutto vada a gonfie vele.
Ci dividiamo in due categorie: quelli positivi che aspettano l’arrivo dell’Anno Nuovo per salutarlo, gioire e sperare per un nuovo inizio e quelli negativi che aspettano lo stesso l’Anno Nuovo, ma per assicurarsi che l’Anno Vecchio sia terminato e dargli così l’addio per sempre.
Noi viviamo come possiamo e non come vorremmo vivere, ma nulla ci vieta di sognare e di sperare in un mondo migliore e di ricordarsi che non è mai troppo tardi per diventare la persona perbene che avremmo voluto essere. Questo desiderio lo si potrebbe chiedere all’Anno Nuovo, migliorando il nostro stile di vita. Non è detto di riuscirci, ma tentarci, almeno, ci dà la spinta di crederci.
Può sembrare strano che appena dopo un anno qualcosa sia cambiata in noi, però, se percorriamo a ritroso il tempo, scopriamo che un cambiamento c’è stato, se pur piccolo. Non è detto che sia stato nel bene e, purtroppo, può esserlo stato anche nel male. Quindi c’è un lavoro dietro che ci aspetta a ogni Capodanno ed è quello di migliorare i nostri pregi e di correggere i nostri difetti. Io potrei dare il consiglio di leggere il mio ottavo libro “La parola ai pregi e ai difetti umani”.
Non ho la presunzione di dire che sia un manuale di vita – o quasi – però, leggendolo e rileggendolo – non una, ma più volte – si potrebbero smussare tanti spigoli vivi del proprio comportamento. Noi siamo ogni giorno una persona diversa. Se fossimo sempre la stessa persona non ci sarebbe nemmeno gusto ad aspettare un nuovo Capodanno, che spera di trovarci migliori di quello che già siamo, semplicemente rispettando i nostri buoni propositi di cambiamento. Occorre fare un miracolo? No, basta liberare la volontà dai tanti steccati che creiamo intorno al nostro operato e dare spazio alla libertà di essere noi stessi per farci accettare per i difetti, in quanto i pregi li amano tutti.
Buon Anno, pace, prosperità, felicità e buona salute dall’autore Carmine Scavello.