
La felicità è astratta, ma si può renderla concreta!
Oggi 20 marzo è la Giornata Internazionale della Felicità a cura dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Io ho già dato, dedicando alla felicità un capitolo ad hoc di cinque pagine del mio ottavo libro dal titolo “La parola ai pregi e ai difetti umani”
E’ dovere di tutti essere felici perché la felicità sia contagiosa; più che un consiglio sia un comandamento. Calma, saggezza e gentilezza sono i temi che concorrono a formare una minima parvenza di felicità. Fin quando si è incontentabili si rimane infelici; perciò, in queste tristi condizioni non si è portati a sorridere e non si è disposti ad aiutare gli altri.
Vivere con persone felici, si finisce di diventare tali. Il guaio è che talvolta siamo felici e non lo sappiamo; sembra un paradosso, eppure è una verità.
- Se chiedessi a una persona sensata cosa bisognerebbe fare per essere felici, così mi risponderebbe:
- ringrazia il Cielo per quello che ti ha dato;
- cerca di non arrabbiarti, perché il tempo è un gran dottore e sistema ogni cosa;
- vivi intensamente il presente, prima che sia diventato passato;
- fai con passione ciò che sai fare e impara a fare quello che ti è difficile imparare a fare oggi,
- purché domani sia alla tua portata;
- dedica cura alla tua persona perché, per poter amare gli altri, devi amare prima te;
- scrolla dalle spalle i cattivi pensieri per lasciare lo spazio a quelli positivi;
- impara a osservare il bello che c’è intorno a te e convinciti che non è bello quel che bello,
- ma è bello ciò che piace;
- se ridi, la gente ride con te, perché se piangi piangerai da solo.